BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) divide i “Bisogni educativi speciali” (BES) in tre categorie a seconda del motivo che è all’origine del BES:
- Categoria A) Disabilità (Disabilities)
- Categoria B) Difficoltà (Difficulties)
- Categoria C) Svantaggi (Disadvantages)
A livello internazionale vi è un accordo sempre maggiore nel considerare anche la plusdotazione – in particolare l’Alto potenziale cognitivo – tra i BES.
DISABILITÀ
La prima categoria è quella delle disabilità, che sono caratterizzate da un deficit permanente nell’individuo. Le disabilità possono essere di diversi tipi: sensoriali (cecità, sordità), psichiche, mentali (per es. disabilità intellettiva, disturbo dello spettro autistico) e fisiche. Esse non sono “esclusive” e possono quindi sommarsi, è il caso delle persone con polihandicap.
DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
La categoria delle difficoltà fa riferimento ai disturbi evolutivi specifici. Da un lato troviamo i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), che raggruppano al loro interno la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia. Dall’altro, vi è il disturbo da deficit dell’attenzione, che può essere associato a iperattività (ADHD) o meno.
SVANTAGGI LINGUISTICI, SOCIO-ECONOMICI E CULTURALI
Gli svantaggi linguistici, economici e socio-culturali toccano i bambini con un passato migratorio (diretto o indiretto), che vengono da un’altra regione linguistica del paese o che vivono in un contesto sociale e/o economico difficile e povero di stimoli.
ALTO POTENZIALE COGNITIVO
Anche se può sembrare controintuitivo, vi è un consenso sempre maggiore nel considerare l’Alto potenziale cognitivo (APC) come un BES, pur non rientrando in una delle 3 macro-categorie dell’OCSE. Infatti, anche i bambini e ragazzi APC necessitano di attenzioni speciali.